Confindustria FEDERORAFI è intervenuta al seminario organizzato da Banca d’Italia/Unità di Informazione Finanziaria dal titolo “La collaborazione attiva degli operatori in oro. Aspetti problematici e possibili interventi anche alla luce dell’attività di controllo” che si è tenuto ieri a Roma presso il Centro Convegni C.A. Ciampi di Banca d’Italia. In presenza di un numeroso pubblico in sala e in streaming, è stata la prima importante occasione di confronto tra la filiera del prezioso – con particolare riguardo al ruolo degli Operatori Professionali in Oro (OPO) – e le Autorità nazionali preposte a governare, prevenire e controllare i fenomeni legati al riciclaggio. Molto interessante la prima parte del seminario dedicata alle relazioni di UIF, di Banca d’Italia, della Guardia di Finanza e dell’Organismo Agenti e Mediatori dove è stata fatta una disamina della normativa attuale e delle evoluzioni nazionali ed europee, degli obblighi e delle criticità emerse dalle prime verifiche fatte presso alcuni OPO e “compro oro”. Sono stati anche presentati alcuni schemi di riciclaggio dedotti da casi pratici e sottolineata l’importanza dell’attività svolta da parte degli operatori per quanto concerne le Segnalazioni delle Operazioni Sospette (SOS).
A seguire ha preso la parola Confindustria FEDERORAFI, delegata anche da Confcommercio FEDERPREZIOSI, con il coordinatore del Gruppo ad hoc banchi metalli/affinatori Giuseppe Larghi e con il Responsabile Area Fisco e Credito Walter Marazzani. Le relazioni dei referenti associativi si sono focalizzate sul ruolo strategico degli operatori professionali in oro come perno di un sistema manifatturiero, come quello della gioielleria, che è leader a livello internazionale con un giro d’affari di quasi 12 miliardi di euro, per oltre il 90% rivolto ai mercati esteri. È stato anche accennato all’impatto dei provvedimenti legislativi europei e nazionali e dei disciplinari volontari in materia di due diligence che collocano gli imprenditori italiani del prezioso tra quelli più regolamentati a livello UE. Pertanto, è stata molto apprezzata la possibilità di avviare un canale di costruttivo confronto, possibilmente continuativo, con le Autorità al fine di poter non solo sensibilizzare gli oltre 20 mila operatori del settore, ma anche per elaborare le corrette interpretazioni e, ove possibile, procedere ai necessari miglioramenti e semplificazioni del quadro giuridico in vigore e in divenire. È stato ricordato come i provvedimenti in materia di antiriciclaggio siano esplicitamente orientati al settore finanziario e quindi di non semplice ed immediata applicazione alle dinamiche di aziende produttive e commerciali, nella stragrande maggioranza medie e piccole.
Le proposte di Confindustria FEDERORAFI e di Confcommercio FEDERPREZIOSI avanzate nel corso del seminario hanno riguardato ad esempio l’istituzione di un’Autorità di vigilanza del settore che svolga anche la funzione di organismo di autoregolamentazione, la definizione univoca in riferimento ai fattori di rischio e agli indicatori di anomalia, la predisposizione di un modello di autovalutazione anche per migliorare le attività di segnalazione – non tanto sul piano quantitativo quanto a livello qualitativo – la messa a disposizione di strumenti affidabili per procedere con le “adeguate verifiche”, l’implementazione di una piattaforma centralizzata per registrare e per tracciare le operazioni di compravendita di gioielli e di oreficeria usata e altro ancora. Un primo utile elemento di chiarezza ci sarà dal gennaio 2025 con l’introduzione, su iniziativa di FEDERORAFI, di uno specifico sottocodice ATECO per l’attività di “compro oro”.
In conclusione, per garantire la fondamentale esigenza di trasparenza e di legalità, occorre incrementare da subito i livelli di collaborazione attiva tre le Autorità di controllo e le rappresentanze delle imprese, sia per formare gli operatori che per definire adeguati strumenti in linea con le realtà del comparto così da salvaguardare un asset importante del sistema economico nazionale.
Foto 1 Sala Seminario
Foto 2 – Intervento Confindustria Federorafi