Nota congiunturale quotazioni metalli preziosi - confermato il trend rialzista anche nel terzo trimestre
Anche nel terzo trimestre dell’anno le quotazioni dei metalli preziosi evidenziano una tendenza espansiva sia in dollari sia in euro.
Questo è quanto emerge dal Report congiunturale sulle materie prime preziose diffuso da FEDERORAFI su dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda.
In sintesi.
In dollari statunitensi, da gennaio a settembre l’oro passa da 1.292,73 a 1.507,95 dollari/oncia, il platino da 808,48 a 942,45, il palladio da 1.332,10 a 1.605,64. Mentre nel primo semestre l’argento era rimasto in calo, nel luglio-settembre viene interessato dalla tendenza rialzista salendo a quota 18,13 $/oncia, da 16,62 di gennaio. Su base tendenziale, nel terzo trimestre 2019 l’oro presenta un incremento pari al +21,75%, mentre l’argento cresce del +13,73%.
Passando ora all’analisi delle quotazioni in euro, si riscontra un trend altrettanto crescente nei nove mesi: da gennaio a settembre l’oro passa da 36,39 euro/grammo a 44,04, il platino da 22,76 a 27,53, il palladio da 37,51 a 46,90. Lo stesso argento abbandona il trend cedente e passa da 0,44 in gennaio a 0,53 euro/grammo in settembre. L’oro cresce costantemente su base congiunturale ad eccezione delle lievi contrazioni registrate in marzo e in aprile. In particolare, relativamente al terzo trimestre, in luglio segna un +4,73% su giugno, mentre sia in agosto sia in settembre una variazione dell’1,0%. Su base tendenziale, nel luglio settembre la quotazione dell’oro cresce, invece, del +27,44%; del resto, alla crescita tendenziale del +19,20 di luglio, fanno seguito rincari del 30% e oltre in agosto e settembre rispetto ai valori dei corrispondenti mesi del 2018. L’argento su base tendenziale registra +19,11% nel trimestre mentre il platino evidenzia una crescita media del +13,65%. Da ultimo, in valuta europea, il palladio, su base tendenziale, è il metallo che nel terzo trimestre sperimenta il rincaro più accentuato nella misura del +68,39% (allegato tabelle).
L’andamento rialzista conferma le previsioni degli operatori e allo stesso tempo anche le valutazioni di FEDERORAFI circa le possibili negative ricadute dell’incremento delle quotazioni della materia prima sulle performances delle vendite dei prodotti di oreficeria, argenteria e gioielleria.
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