MISURE PER FRONTEGGIARE IL CORONAVIRUS
Non aggiungiamo altri dettagli sull’emergenza coronavirus rispetto a quelli già ampiamente diffusi su tutti i canali di informazione. Per quanto riguarda i provvedimenti a favore delle imprese rimandiamo quindi a quanto elaborato dalla task force di Confindustria e al link dedicato: https://www.confindustria.it/coronavirus dove si possono trovare le azioni attivate nelle due fasi del fenomeno: la prima fase, legata principalmente alla gestione delle problematiche dei rapporti commerciali con la Cina e, la seconda fase, più propriamente legata al diffondersi dell’emergenza soprattutto nel nostro Paese. Confindustria ha proposto al Governo specifici interventi sia per quanto riguarda le azioni straordinarie per supportare il Made in Italy che la messa in campo repentina di strumenti fiscali, finanziari e giuslavoristici tesi a minimizzare l’impatto dell’emergenza sul sistema economico/produttivo italiano. Per il monitoraggio della situazione ricordiamo alle aziende associate di rispondere al questionario di Confindustria inviato nei giorni scorsi (link: Questionario su impatto Covid-19 per le imprese).
IMPATTO CORONAVIRUS SUL SETTORE
Ancora di difficile definizione il rilevantissimo impatto che l’emergenza avrà sul comparto della produzione dei preziosi made in Italy. Si può fare presente quanto segue:
-la Grande Cina è il 3/4 paese nel ranking delle nostre esportazioni.
-il comparto della gioielleria è esposto in termini di export sul mercato cinese (HK+CINA) con valori molto importanti: 600/700 milioni di euro all’anno (oltre il 10% delle nostre esportazioni). Si tratta sia di prodotto finito che di semilavorato. Le importazioni da quelle aree sono poco significative.
-alle cifre di cui sopra occorre oltretutto aggiungere quelle relative all’acquisto di gioielleria made in Italy da parte dei turisti/manager cinesi sia in Italia che all’estero. Secondo i dati “Global Blue” infatti il 30% degli acquisti “tax free” in Italia sono di cinesi e, di questi, il 65% acquista “luxury”.
-questo nel caso dei soli cinesi. Ora occorre aggiungere i mancati acquisti dei turisti stranieri in generale a causa delle rinunce a venire in Italia e le rinunce di visite in Italia presso le nostre aziende di compratori esteri così come la cancellazione di appuntamenti all’estero delle nostre imprese presso i loro clienti che avranno come diretta conseguenza una riduzione/cancellazione degli ordini.
-altro elemento di impatto è l’escalation delle quotazioni della materia prima. Nel caso dell’oro in un anno la quotazione è aumentata di oltre il 26% passando dai 36,5 euro al grammo ai 45,1 euro al grammo di questi giorni, toccando quasi i 50 euro lo scorso 24 febbraio e con una grande volatilità anche nelle quotazioni giornaliere. La volatilità del prezzo e la sua impennata generano incertezze tra i buyer che rinviano gli acquisti o riducono gli ordini.
FEDERORAFI INCONTRA ICE
FEDERORAFI, con la presidente Ciabatti, nelle ultime settimane, ha avuto modo di confrontarsi con il Presidente ICE, Carlo Ferro, e con la neo responsabile dell’area beni di consumo e ha sensibilizzato il DG ICE, Roberto Luongo, circa le iniziative specifiche e di immediata attuazione per rafforzare la promozione della gioielleria sui mercati internazionali con particolare riferimento a: Cina, Usa, Giappone e EAU. Iniziative che dovrebbero trovare un ulteriore volano grazie a quelle plurisettoriali che il Governo sta mettendo in atto in questi giorni attraverso il Piano Straordinario per il Made in Italy 2020. La prossima settimana (12 marzo), infine, si riunirà il GdL “internazionalizzazione” di FEDERORAFI per elaborare ulteriori azioni.
AREZZO E VICENZA CONVOCANO LE SEZIONI
Nella stessa data del GdL Internazionalizzazione (12 marzo) Confindustria Toscana-Sud/Arezzo e Confindustria Vicenza riuniranno le rispettive sezioni orafe in vista anche del Consiglio Nazionale FEDERORAFI previsto per il 23 marzo a Milano.
Il WALZER DELLE FIERE
Stravolto il calendario fieristico mondiale e settoriale. Gli effetti del virus hanno inevitabilmente contagiato anche le manifestazioni fieristiche. Oltre 70 le fiere rinviate o cancellate in Italia. Per quanto riguarda quelle principali del settore orafo, ad oggi, possiamo rilevare per il primo semestre quanto segue:
• VICENZAORO January (17-22/01): è stata indenne al coronavirus. Il problema non si era ancora manifestato e quindi non ci sono state particolari defezioni di buyer anche dalla Cina. La fiera nel suo complesso è andata bene anche grazie all’avvio con ICE del progetto “PRIMA”.
• HKTDC Hong Kong International Jewellery Show: programmata per il 2-6/03 2020, con una collettiva ICE di 144 aziende italiane, è stata posticipata al 18-21/05 2020 e ICE ha deciso di non organizzare più la collettiva su quella data.
• Istanbul Jewelry Show (19-22/03 2020): confermata.
• Watches & Wonders Geneva (SIHH) dal 25-29/04 2020: è stata cancellata e riprogrammata nel 2021 (data da definire).
• BaselWorld (30/04-5/05 2020): cancellata e programmata nel 2021 (28/01 – 2/02 2021, immediatamente dopo Vicenzaoro January 2021).
• OroArezzo (18-21/04 2020): probabile aggiornamento della data.
• Las Vegas/USA, Couture (1-5/06 2020) e JCK (2-5/06 2020): al momento confermate.
PAGAMENTI IN VALUTA E CONVERSIONE IN EURO: L’ABI SI MUOVE
A seguito delle sollecitazioni di FEDERORAFI e con l’interessamento di Confindustria, l’ABI ha confermato che in molti casi le banche intermediarie estere che incassano, applicano arbitrariamente un cambio valuta sui pagamenti in valuta estera, con la relativa applicazione di commissioni onerose per l’impresa italiana destinataria di tali pagamenti. L’ABI sta quindi lavorando per cercare di risolvere il problema, identificando con le banche le opportune soluzioni tecniche che possano consentire alla banca italiana di rifiutare il pagamento alla banca intermediaria se in valuta diversa rispetto a quanto richiesto dall’impresa italiana al cliente (per gli associati maggiori informazioni presso la Segreteria).
IL “MARCHIO STORICO” E’ LEGGE
Nei giorni scorsi sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il D.M. del MISE che definisce le modalità per iscrivere un marchio di impresa nel Registro speciale “Marchio storico di interesse nazionale” e che istituisce il logo “Marchio storico di interesse nazionale”. Si ricorda che la figura del marchio storico di interesse nazionale è stata introdotta nel Codice di Proprietà Industriale dal Decreto Legge n. 34 del 2019 (art. 31) con riferimento ai marchi che sono registrati da almeno 50 anni oppure per i quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno 50 anni. Per maggiori informazioni rivolgersi alla Segreteria FEDERORAFI (info@federorafi.it).